Consiglio Comunale di Maniago.
Autore / Produttore: Ignoto
Data: 1950 ca.
Fonte/Informatore: Fabio Barnava
Data e luogo di raccolta dell'informazione: maggio 2023, Maniago
Indicazioni sul soggetto: Consiglio Comunale di Maniago ritraente 18 presenze (parziali e intere) maschili. In prima fila tutti seduti mentre in seconda in piedi. A sinistra dietro tutti presente un paravento in tessuto damascato che nasconde parzialmente uan vecchia stufa. In fondo sul centro è presente una sorta di targa commemorativa sulla cui cima sta il profilo di un mezzobusto ritraente una figura maschile del secolo precedente attorniata da un cerchio. In alto un crocifisso
Luogo dello scatto: Maniago
Data dello scatto: 1950 ca.
Occasione: Lavoro, politica
Autore dello scatto / Fotografo: Ignoto
Proprietario / Archivio: Fabio Barnava
Data: 1950 ca.
Fonte/Informatore: Fabio Barnava
Data e luogo di raccolta dell'informazione: maggio 2023, Maniago
Indicazioni sul soggetto: Consiglio Comunale di Maniago ritraente 18 presenze (parziali e intere) maschili. In prima fila tutti seduti mentre in seconda in piedi. A sinistra dietro tutti presente un paravento in tessuto damascato che nasconde parzialmente uan vecchia stufa. In fondo sul centro è presente una sorta di targa commemorativa sulla cui cima sta il profilo di un mezzobusto ritraente una figura maschile del secolo precedente attorniata da un cerchio. In alto un crocifisso
Luogo dello scatto: Maniago
Data dello scatto: 1950 ca.
Occasione: Lavoro, politica
Autore dello scatto / Fotografo: Ignoto
Proprietario / Archivio: Fabio Barnava
I consiglieri comunali nel Municipio di Maniago. Si riconoscono Urano Cozzarini (in prima fila indicato da una freccia), l’amico Ernesto Beltrame (indicato da un segno a penna), che aveva a Maniago una fabbrica di coltelli e possedeva Villa Jem, in prima fila il perito Zambon, Mario Piton, l’Avv. Malattia, Gildo Rosa Bian che era un lontano parente della moglie di Urano (Amelia Calligaro) e abitava in una villa a Fratta, una delle prime ad avere il campanello. Invece Mario Piton aveva un mobilificio in cui nel 1959 la figlia e il genero di Urano (Giuliana e Giovanni Barricelli) compreranno i mobili dopo il loro matrimonio.