La bolp e l'ouf

La bolp e l'ouf
Autore / Produttore: Rita Bressa
Collocazione: Collana: Miti e leggende, gli esseri fantastici del bosco
Data: 16.05.2023
Fonte/Informatore: Nicoli Giuseppina
Data e luogo di raccolta dell'informazione: Cimolais 10.10.1970

Una volta una volpe incontra il lupo nel bosco. “Comare" - gli dice il lupo – "ho una fame che non vedo più niente”; gli replica la volpe: "Toni ha fatto su il maiale e e nella cantina ci sono salsicce, salami e tanto altro che, anche se mangiamo qualcosa, non si accorge nemmeno"; il lupo non voleva andare nella cantina, aveva paura che il padrone di casa lo trovasse.
Dice alla volpe che lui non va in paese, che troverà qualcosa da mangiare nel bosco; il giorno dopo la stessa cosa; e questo per cinque giorni; nel bosco sembrava che gli animali fossero spariti.
Il lupo dice alla volpe:“Comare, hai ragione tu, è meglio che ti ascolti anche se non sono mai andato in paese, sono sempre restato nel bosco; per conto mio, non so se sarei capace di andarci”; “Non preoccuparti" - gli dice la volpe - "penso io a tutto; quando Toni andrà a dormire, quando tutti i suoi figli dormiranno nessuno ci vedrà, nessuno ci incontrerà”. E così, la notte successiva, vanno in paese fino alla casa di Toni, che aveva lasciato la finestra aperta perchè i salami e le salsicce prendessero un po d'aria e si asciugassero prima. Entrano immediatamente, magri come sono, e, subito, inziano a mangiare e a mangiare; la volpe, però, andava alla finestra per vedere se riusciva a passare; il lupo, invece, continuava a mangiare senza preoccuparsi se fosse passato o meno dalla finestra. Quando la volpe vede che lei passa e lui no, va in strada ed inizia a urlare: “il lupo nella cantina che mangia la salsiccia”.Toni si sveglia e, va in cantina, e dà tante botte al lupo che, quando lo butta fuori, sembra morto. Il lupo cammina fino all'inizio del bosco dove c'era la volpe che lo aspettava. La volpe dice: “Compare quante botte ho preso! Non puoi saperlo! Sono mezza morta, non riesco neppure a camminare, dovrai portarmi sulla schiena fino dentro al bosco”; il lupo – lui si mezzo morto – la carica sulla schiena.
La volpe sulla schiena canta:“ lin lan il malato porta il sano.. lin lan il malato porta il sano.....”
Il Lupo è mezzo morto ma non sordo e, quando arriva al ponte, butta la volte sotto e dice:"Pendi Comare .. il malato butta il sano”;
Così finisce quando si crede di portare in giro gli altri e raccontare bugie; prima o poi ci si accorge e si buttano dal ponte!

La bolp e l'ouf

Na' volta una bolp la se sciata in tal bosc con un ouf. “Compare” ai dis “ei una fam che non veic pi nient; Tone eir al a fat su al porc e ta la caneva a le muriei, sales, tanta bona roba che agn se in mangion calche dhun al no se inacorth gnagn”. Al l’ouf al no voleva dhi, all’aveva poura che al paron de sciasa ai sciatesse in ta la caneva. Ai dis de no, che lui al nol va in tal paeis che al sciatarà alc da magiè tal bosc; al di dhaere la stessa roba; e così par thinc dis; tal bosc a semeava che le bestie le fuos dute sparithe. All’ouf ai dis alla bolp “compare, to a rason tu, al e miei che te scolte agn se no soi mei dhu tal paeis soi sempre stè tal bosc, par cont miò, no sei se sarei bon”; "no stà preoccupete pens a dhut io, ston a vede quan che Tone al va a dormi, quan che dusc i so fis i dorm, nissun al ne vetharà, nessun a se inacordharà". E così la nuot daspuò i partis par al paeis fin a la sciasa de Toni, che a l’aveva lassè al barcon della cantina vert parcè che a passesse l’aria e i muriei e sales i se sugesse prima; I va dhenrte ta un moment, megres come che iara, e subit i scomentha a mangè e mangè, sol che la bolp la dieva a misurese sul barcon ogni volta che la mangiava; all’ouf – invethe –  al continuava a mangè e mangè; quanche la bolp la veic che lei la passa e lui no la va fora sulla strada e la scomentha a crithè. “All’ouf in ta la caneva al mangia la lugianigia”. Toni al se desetha e al va dhò in ta la cantina e al carga all’ouf de pache, tan che quand che al lo bita fora al è mieth mort. Al camina fin all’inithio del bosc e, vi, all’ara la bolp che al lo spietava; la bolp la dis: “compare tante pache che ei ciape no to può gnan saveilo”! Soi mietha morta, no rif pi gnan a caminè, to dovares porteme sulla schena fin dhentre tal bosc"; all’ouf mieth mort al se carga la bolp sulla schena; intant la bolp sulla schena del puareth la scianta: “lin lan al malè al porta al san….lin lan al malè al porta al san….lin lan al malè al porta al san”; all’ouf all’è mieth mort ma no le sordo al riva fin al pont e al dis: “ciapa comare…. al malè al bitha al san” e ai fè fiè al salt del pont!
Così i finis chi che a crei da menè in giro chi altre contando busie; prima o daspuo’ i se inacorth e i bitha dal pont.